Indice dei contenuti
- 1 Prestiti per lavoratori autonomi: cosa sono?
- 2 Cosa serve per fare domanda?
- 3 Requisiti necessari per fare richiesta per un prestito per lavoratori autonomi
- 4 Tipologie di prestiti per lavoratori autonomi e importo massimo
- 5 Bisogna dimostrare delle garanzie alle banche?
- 6 Quali sono le alternative per i lavoratori autonomi?
Di solito, i prestiti sono delle forme di finanziamento che sono rivolte quasi esclusivamente ai dipendenti, soprattutto pubblici, così come anche a quelli privati. Tuttavia, oggi anche i lavoratori autonomi e i liberi professionisti hanno la possibilità di ottenere dei prestiti personali.
Oggi sono molte le banche e gli istituti di credito che mettono a disposizione delle soluzioni molto vantaggiose sui prestiti personali per lavoratori autonomi. Analizziamo nel dettaglio quali sono le migliori soluzioni e come funzionano queste soluzioni di prestito.
Prestiti per lavoratori autonomi: cosa sono?
I prestiti personali per lavoratori autonomi sono dei prestiti personali rivolti esclusivamente a queste categorie di lavoratori. Si tratta quindi di finanziamenti destinati a coloro che non rientrano nelle categorie dei lavoratori dipendenti, né pubblici e né privati. Al contrario, i beneficiari svolgono per l’appunto una professione autonoma. Questi prestiti rientrano nella categoria dei cosiddetti prestiti senza busta paga. Infatti, non si ha la possibilità in questo caso di dimostrare delle entrate determinate da un reddito fisso e dimostrabile. Tuttavia, è anche vero che queste soluzioni di prestiti non si allontanano troppo dal funzionamento dei normali prestiti personali.
Cosa serve per fare domanda?
Chi oggi richiede dei prestiti personali per lavoratori autonomi deve presentare tutta la documentazione necessaria alla banca o all’istituto di credito che li concede. Questa documentazione è necessaria quindi per ottenere questi prestiti. Occorre presentare anzitutto un documento d’identità in corso di validità, tra cui la carta di identità. Bisogna presentare anche la propria tessera sanitaria o il codice fiscale. Infine, occorre presentare tutti i documenti che comprovano la propria situazione economica e reddituale.
Occorre presentare, oltre a questi documenti, nel caso di lavoratori autonomi e liberi professionisti, anche la dichiarazione dei redditi e il modello unico. In aggiunta, può essere utile anche la presentazione di una documentazione aggiuntiva, tra cui un elenco dei propri clienti, oppure la copia delle proprie fatture o un business plan. Questi documenti non sono obbligatori, ma ci potrebbero essere richiesti da una banca o da un istituto di credito durante il processo di valutazione della nostra richiesta di prestito.
Requisiti necessari per fare richiesta per un prestito per lavoratori autonomi
Di solito, vengono richiesti dei requisiti ben precisi per ottenere questo tipo di prestito, ideale per lavoratori autonomi. In particolare, uno dei requisiti maggiormente richiesti da parte dell’istituto bancario riguarda naturalmente il regolare rimborso del prestito che concede. Ogni banca, infatti, desidera evitare ogni situazione di insolvenza o di mancato pagamento del prestito concesso. Quello che interessa quindi alla banca è che il proprio cliente abbia la possibilità economica di rimborsare le rate mensili di rimborso del prestito.
Non è necessario possedere esattamente una busta paga. Tuttavia, occorre presentare una certificazione delle proprie entrate. I lavoratori autonomi, come ad esempio gli artigiani o gli imprenditori, oppure i liberi professionisti, non dispongono di una busta paga. Infatti, la retribuzione dipende esclusivamente dalla loro attività. In questi casi, viene valutata quindi la reale retribuzione del lavoratore autonomo, ovvero quella dalla quale vengono poi detratte tutte le spese, ovvero la busta paga al netto quindi di tutte le spese.
Tipologie di prestiti per lavoratori autonomi e importo massimo
I prestiti per lavoratori autonomi, esattamente come i prestiti per i dipendenti, possono essere di varie tipologie e possono avere diversi importi. La scelta dell’importo dipende naturalmente dal singolo istituto di credito al quale ci si rivolge, ma soprattutto dalle nostre esigenze economiche. In particolare, i prestiti personali per lavoratori autonomi possono arrivare anche degli importi molto elevati, fino a 50.000 €. Questi sono dei prestiti che vengono concessi soprattutto per chi ha la necessità di sostenere le spese di apertura di un’attività imprenditoriale.
Di solito, il piano di rimborso del prestito è personalizzabile in base alla propria retribuzione mensile. Il rimborso può avvenire anche attraverso la richiesta di un prestito personale cambializzato. In questo caso, sono le cambiali che fungono quindi da garanzia economica per la banca o per l’istituto di credito che desidera evitare i casi di insolvenza. Un’altra possibilità di finanziamento per i lavoratori autonomi riguarda anche i prestiti non finalizzati.
Questi finanziamenti prevedono la concessione di un importo di denaro che può variare in base alla propria retribuzione. Non occorre presentare alcuna documentazione che giustifichi in questo caso la necessità di ottenimento della somma richiesta. I prestiti non finalizzati prevedono però l’applicazione di un tasso di interesse fisso che a volte può essere anche abbastanza elevato. La rata mensile che occorre versare alla banca ha una cadenza mensile e spesso può avvenire attraverso dei bollettini postali.
Bisogna dimostrare delle garanzie alle banche?
I lavoratori autonomi che possiedono un reddito dimostrabile sufficiente non hanno la necessità di dimostrare delle garanzie economiche particolari. Al contrario, chi non ha una situazione reddituale abbastanza soddisfacente, allora potrebbe fare aumentare le politiche di rischio da parte dell’istituto di credito che concede questi prestiti. In questi casi, infatti, le banche e le società finanziarie non sono propense ad erogare l’importo del prestito richiesto. In questi casi, potrebbe essere necessario quindi l’intervento di un garante.
I lavoratori autonomi e i liberi professionisti hanno la possibilità quindi, in caso di reddito considerato insufficiente, di ricorrere a dei prestiti personali con garante. Questi prestiti funzionano esattamente allo stesso modo di quelli rivolti a chi ha una situazione economica stabile e sicura. Il garante rappresenta un terzo soggetto che subentra al debitore principale in caso di mancato pagamento di una rata mensile del suo prestito.
Naturalmente, il garante deve possedere un reddito dimostrabile sufficiente, non deve avere altri finanziamenti e non deve essere considerato un cattivo pagatore. In alcuni casi la figura del garante invece non viene richiesta, oppure se non è disponibile allora potrebbe essere richiesta l’ipoteca su una casa, in caso di situazione economica instabile.
Quali sono le alternative per i lavoratori autonomi?
Oggi sono possibili delle alternative ai prestiti personali per lavoratori autonomi. Tra queste troviamo la possibilità ad esempio di richiedere un fido di conto corrente per la gestione del proprio denaro. In alternativa, si può richiedere anche una carta di credito dotata di un massimale. Si tratta di una carta all’interno della quale troviamo del denaro che può essere utilizzato con comodità e per le spese previste. Si può richiedere anche un prestito o un mutuo ipotecario, in cui l’ipoteca su un bene o un immobile quindi fa da garanzia economica.